Modification du statut des magistrats de l'État de la Cité du Vatican
de François
Date de publication : 19/04/2024

Texte original

 

 

 

 

LETTERA APOSTOLICA
IN FORMA DI «MOTU PROPRIO»

DEL SOMMO PONTEFICE

FRANCESCO


recante modifiche alla Legge sull’ordinamento giudiziario,
alla Legge recante disposizioni per la dignità professionale
e il trattamento economico dei magistrati ordinari del Tribunale e dell’Ufficio del Promotore di giustizia
e al Regolamento Generale del Fondo Pensioni

 

L’esperienza maturata nel corso degli ultimi anni in materia di amministrazione della giustizia ha fatto avvertire l’esigenza di una serie di interventi relativi all’ordinamento giudiziario dello Stato della Città del Vaticano e, da ultimo, alla dignità professionale e al trattamento economico dei magistrati ordinari del Tribunale e dell’Ufficio del Promotore di giustizia. Al fine di integrare e specificare ulteriormente la relativa disciplina, nonché di introdurre modifiche al Regolamento Generale del Fondo Pensioni che, in un’ottica di equità e giustizia, appaiono necessarie al fine di garantire il diritto al trattamento di quiescenza in tutte le sue componenti e comunque denominato, stabilisco quanto segue:

Art. 1

L’articolo 10 della Legge sull’ordinamento giudiziario dello Stato della Città del Vaticano del 16 marzo 2020, n. CCCLI, è sostituito dal seguente:

Articolo 10

(Cessazione dall’ufficio)

1. I magistrati ordinari cessano dall’ufficio, e conseguentemente dalla carica e dalle funzioni, a conclusione dell’anno giudiziario in cui compiono il settantacinquesimo anno di età.

2. Il Sommo Pontefice può disporre la permanenza nell’ufficio oltre il limite di cui al comma precedente.

3. Nel rispetto del principio di immutabilità del giudice e per assicurare la ragionevole durata del processo, il Sommo Pontefice, per l’anno giudiziario in cui il presidente cessa dall’ufficio, può nominare un presidente aggiunto, il quale coadiuva il presidente nell’esercizio delle funzioni di cui all’articolo 7, ha funzioni vicarie, presiede i collegi nei giudizi di prevedibile durata ultrannuale e subentra nella carica al momento della cessazione del presidente.

4. In caso di dimissioni rassegnate prima del termine di cui al comma 1, esse producono la cessazione dall’ufficio solo con la previa accettazione da parte del Sommo Pontefice ed a far data dalla stessa.

5. Il Sommo Pontefice può dispensare in qualunque momento dal servizio, anche temporaneamente, i magistrati che, per constatata inabilità, non siano in grado di adempierlo.

6. Al momento della cessazione, i magistrati ordinari mantengono ogni diritto, assistenza, previdenza e garanzia previsti per i cittadini, nonché tutti i diritti previsti per i dipendenti in servizio.

Art. 2

L’articolo 11 della Legge sull’ordinamento giudiziario dello Stato della Città del Vaticano del 16 marzo 2020, n. CCCLI, è sostituito dal seguente:

Articolo 11

(Inquadramento retributivo, trattamento di quiescenza, responsabilità civile)

1. L’inquadramento retributivo e il trattamento di quiescenza dei magistrati ordinari è disciplinato dalla Legge recante disposizioni per la dignità professionale e il trattamento economico dei magistrati ordinari del tribunale e dell’ufficio del promotore di giustizia dello Stato della Città del Vaticano del 4 dicembre 2023, n. DCXXVI.

2. Ai magistrati applicati è corrisposto annualmente un emolumento determinato dal presidente del tribunale tenendo conto dell’attività effettivamente svolta.

3. Chi ha subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento posto in essere nell’esercizio delle funzioni giudiziarie può agire nelle sole ipotesi di violazione manifesta della legge commesse con dolo o colpa grave ed esclusivamente contro lo Stato per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali L’azione per il risarcimento non può, quindi, essere esercitata nei confronti del singolo magistrato, il quale in ogni caso è tenuto indenne dallo Stato anche per le spese di giudizio, rappresentanza e difesa.

4. L’azione di cui al comma precedente può essere esercitata soltanto quando siano stati esperiti i mezzi ordinari di impugnazione o gli altri rimedi previsti avverso i provvedimenti cautelari e sommari, e comunque quando non siano più possibili la modifica o la revoca del provvedimento ovvero, se tali rimedi non sono previsti, quando sia esaurito il grado del procedimento nell’ambito del quale si è verificato il fatto che ha cagionato il danno. La domanda deve essere proposta, a pena di decadenza, entro sei mesi a decorrere dal momento in cui l’azione è esperibile.

5. Il Presidente del Governatorato può esercitare, a pena di decadenza entro sei mesi dal risarcimento avvenuto sulla base di titolo giudiziale, l’azione di rivalsa nei confronti del magistrato. Salvi i fatti commessi con dolo, la misura della rivalsa non può superare una somma pari alla metà di un’annualità dello stipendio percepito dal magistrato al tempo in cui l’azione di risarcimento è proposta, anche se dal fatto è derivato danno a più persone e queste hanno agito con distinte azioni di responsabilità.

Art. 3

L’articolo 17 della Legge sull’ordinamento giudiziario dello Stato della Città del Vaticano del 16 marzo 2020, n. CCCLI, è sostituito dal seguente:

Articolo 17

(Cessazione dall’ufficio e responsabilità civile)

1. I magistrati ordinari cessano dall’ufficio, e conseguentemente dalla carica e dalle funzioni, a conclusione dell’anno giudiziario in cui compiono il settantacinquesimo anno di età.

2. Il Sommo Pontefice può disporre la permanenza nell’ufficio oltre il limite di cui al comma precedente.

3. Nel rispetto del principio di immutabilità del giudice e per assicurare la ragionevole durata del processo, il Sommo Pontefice, per l’anno giudiziario in cui il presidente cessa dall’ufficio, può nominare un presidente aggiunto, il quale coadiuva il presidente nell’esercizio delle funzioni di cui all’articolo 7, ha funzioni vicarie, presiede i collegi nei giudizi di prevedibile durata ultrannuale e subentra nella carica al momento della cessazione del presidente.

4. In caso di dimissioni rassegnate prima del termine di cui al comma 1, esse producono la cessazione dall’ufficio solo con la previa accettazione da parte del Sommo Pontefice ed a far data dalla stessa.

5. Il Sommo Pontefice può dispensare in qualunque momento dal servizio, anche temporaneamente, i magistrati che, per constatata inabilità, non siano in grado di adempierlo.

6. In materia di responsabilità civile dei magistrati si applicano le disposizioni di cui all’articolo 11, commi 3, 4 e 5.

Art. 4

L’articolo 22 della Legge sull’ordinamento giudiziario dello Stato della Città del Vaticano del 16 marzo 2020, n. CCCLI, è sostituito dal seguente:

Articolo 22

(Cessazione dall’ufficio e responsabilità civile)

1. I Cardinali giudici a conclusione dell’anno giudiziario in cui compiono l’ottantesimo anno di età cessano dall’ufficio e, conseguentemente, dalla carica e dal servizio.

2. Il Sommo Pontefice può disporre la permanenza nell’ufficio dei Cardinali giudici oltre il limite di cui al comma precedente.

3. Nel rispetto del principio di immutabilità del giudice e per assicurare la ragionevole durata del processo, il Sommo Pontefice, per l’anno giudiziario in cui il presidente cessa dall’ufficio, può nominare un presidente aggiunto, il quale coadiuva il presidente nell’esercizio delle funzioni di cui all’articolo 7, ha funzioni vicarie, presiede i collegi nei giudizi di prevedibile durata ultrannuale e subentra nella carica al momento della cessazione del presidente.

4. In caso di dimissioni rassegnate prima del termine di cui al comma 1, esse producono la cessazione dall’ufficio solo con la previa accettazione da parte del Sommo Pontefice ed a far data dalla stessa.

5. Il Sommo Pontefice può dispensare in qualunque momento dal servizio, anche temporaneamente, i magistrati che, per constatata inabilità, non siano in grado di adempierlo.

6. In materia di responsabilità civile dei magistrati si applicano le disposizioni di cui all’articolo 11, commi 3, 4 e 5.

Art. 5

Nell’articolo 5 della Legge recante disposizioni per la dignità professionale e il trattamento economico dei magistrati ordinari del tribunale e dell’ufficio del promotore di giustizia dello Stato della Città del Vaticano del 4 dicembre 2023, n. DCXXVI, il comma unico è sostituito dal seguente:

Fermo restando quanto previsto dall’art. 10, comma 6 della Legge sull’ordinamento giudiziario dello Stato della Città del Vaticano del 16 marzo 2020, n. CCCLI, ai magistrati ordinari cessati dall’ufficio è riconosciuto un trattamento di quiescenza consistente in un trattamento di fine servizio ed in un trattamento pensionistico, i quali, in quanto derivanti dalle attività prestate in favore dello Stato della Città del Vaticano, sono dovuti e corrisposti per l’intero ai magistrati ordinari cessati dall’ufficio indipendentemente da ogni eventuale erogazione di analoga natura, comunque denominata, maturata o percepita all’estero.

Art. 6

Sono abrogati l’art. 35 del Regolamento Generale del Fondo Pensioni e tutte le disposizioni, di qualsiasi rango e natura che ad esso rinviano o fanno riferimento.

Stabilisco che la presente Lettera Apostolica in forma di “Motu proprio” venga promulgata mediante pubblicazione nel quotidiano L’Osservatore Romano ed entri in vigore il giorno successivo, venendo successivamente inserita nel supplemento degli Acta Apostolicae Sedis.

Dal Vaticano, il 27 marzo 2024, dodicesimo di Pontificato

FRANCESCO

 

 

 

Motu Proprio promulgué par publication dans  L’Osservatore romano, année CLXIV (n. 49 605), le 19 avril 2024, p. 7, et entré en vigueur le 20 avril 2024.

Texte Français

Traduction inédite privée supervisée par M. l'abbé Christian Paponaud, 

Maître assistant à la Faculté de droit canonique de l'Institut Catholique de Paris.

 

 

LETTRE APOSTOLIQUE
EN FORME DE « MOTU PROPRIO »

DU SOUVERAIN PONTIFE

FRANÇOIS


portant modifications

à la Loi sur l’organisation judiciaire,

à la Loi portant dispositions sur la dignité professionnelle et le régime économique des magistrats ordinaires du Tribunal et du Bureau du Promoteur de Justice,

et au Règlement Général de la Caisse des pensions.

 

L'expérience acquise au cours des dernières années en matière d’administration de la justice a fait ressentir la nécessité d'une série d'interventions relatives à l’organisation judiciaire de l'État de la Cité du Vatican et, plus récemment, à la dignité professionnelle et au régime économique des magistrats ordinaires du Tribunal et du Bureau du Promoteur de justice. Afin d'intégrer et de préciser davantage la discipline concernée, ainsi que d'introduire des modifications au Règlement Général de la Caisse des Pensions qui, dans une perspective d'équité et de justice, semblent nécessaires pour garantir le droit à un régime de retraite dans toutes ses composantes et quelle que soit sa dénomination, j'établis ce qui suit :

Art. 1

L'article 10 de la Loi sur l’organisation judiciaire de l'État de la Cité du Vatican du 16 mars 2020, n° 351, est remplacé par le texte suivant :

Article 10

(Retrait de l’office)

1. Les magistrats ordinaires se retirent leur office, et par conséquent de leur charge et de leurs fonctions, à la fin de l'année judiciaire au cours de laquelle ils atteignent l'âge de 75 ans.

2. Le Souverain Pontife peut ordonner la continuation de l’office au-delà de la limite prévue au paragraphe précédent.

3. Dans le respect du principe de l'immutabilité du juge et assurer la durée raisonnable du procès, le Souverain Pontife, pour l'année judiciaire au cours de laquelle le président se retire de son office, peut nommer un président adjoint, qui assiste le président dans l'exercice des fonctions visées à l'article 7, exerce des fonctions vicaires, préside les collèges dans les jugements dont la durée prévisible est supérieure à un an et entre en fonction au moment du retrait du président.

4. En cas de démission présentée avant le délai prévu au paragraphe 1, celle-ci n'entraîne le retrait de l’office qu'avec l'acceptation préalable du Souverain Pontife et avec effet à cette date.

5. Le Souverain Pontife peut à tout moment dispenser de service, même temporairement, les magistrats qui, en raison d'une incapacité établie, ne sont pas en mesure de le remplir.

6. En cas de retrait, les magistrats ordinaires conservent tous les droits, l'assistance, la protection sociale et les garanties prévues pour les citoyens, ainsi que tous les droits prévus pour les employés en service.

Art. 2

L'article 11 de la Loi sur l’organisation judiciaire de l'État de la Cité du Vatican du 16 mars 2020, n° 351, est remplacé par le texte suivant :

Article 11

(Le cadre salarial, le régime de retraite, et la responsabilité civile)

1. Le cadre salarial et le régime de retraite des magistrats ordinaires sont régis par la Loi sur la dignité professionnelle et le régime économique des magistrats ordinaires du tribunal et du bureau du promoteur de justice de l'État de la Cité du Vatican du 4 décembre 2023, n° 626.

2. Aux magistrats en exercice est dû un émolument annuel déterminé par le président du tribunal en tenant compte de l’activité effectivement accomplie.

3. Qui a subi un préjudice injuste du fait d'un comportement, d'un acte ou d'une mesure réalisée dans l'exercice des fonctions judiciaires ne peut agir que dans la seule hypothèse d’une violation manifeste de la loi commise avec intention de nuire ou négligence grave et exclusivement contre l'État pour obtenir réparation des préjudices patrimoniaux et non patrimoniaux. L'action en réparation ne peut donc pas être intentée contre le magistrat individuellement, qui est de toute façon épargné par l'État y compris pour les frais de justice, de représentation et de défense.

4. L'action visée au paragraphe précédent ne peut être intentée qu'après épuisement des moyens ordinaires de contestation ou des autres remèdes prévus contre les mesures conservatoires et sommaires et, en tout état de cause, lorsque la modification ou la révocation de la mesure n'est plus possible ou bien, si de tels remèdes ne sont pas prévus, lorsqu’est épuisée le degré de procédure dans le cadre duquel le fait générateur du dommage s'est produit. La demande doit être introduite, sous peine de péremption, dans un délai de six mois à compter du moment où l'action peut être intentée.

5. Le président du Gouvernorat peut, sous peine de péremption dans les six mois à partir de la réparation accomplie sur la base d'un titre judiciaire, intenter une action pour se retourner contre le magistrat. Restant sauf les actes commis avec malveillance, le montant de l'action en retournement ne peut excéder une somme équivalente à la moitié de l’annualité du traitement perçu par le magistrat au moment où l’action en réparation est présentée, même si du fait a découlé un dommage à plusieurs personnes et que celles-ci ont agi par des actions en responsabilité distinctes.

Art. 3

L’article 17 de la Loi sur l’organisation judiciaire de l'État de la Cité du Vatican du 16 mars 2020, n° 351, est remplacé par le texte suivant :

Article 17

(Retrait de l’office et responsabilité civile)

1. Les magistrats ordinaires se retirent de leur office, et par conséquent de leur charge et de leurs fonctions, à la fin de l'année judiciaire au cours de laquelle ils atteignent l'âge de 75 ans.

2. Le Souverain Pontife peut ordonner la continuation de l’office au-delà de la limite prévue au paragraphe précédent.

3. Dans le respect du principe de l'immutabilité du juge et assurer la durée raisonnable du procès, le Souverain Pontife, pour l'année judiciaire au cours de laquelle le président se retire de son office, peut nommer un président adjoint, qui assiste le président dans l'exercice des fonctions visées à l'article 7, exerce des fonctions vicaires, préside les collèges dans les jugements dont la durée prévisible est supérieure à un an et entre en fonction au moment du retrait du président.

4. En cas de démission présentée avant le délai prévu au paragraphe 1, celle-ci n'entraîne le retrait de l’office qu'avec l'acceptation préalable du Souverain Pontife et avec effet à cette date.

5. Le Souverain Pontife peut à tout moment dispenser de service, même temporairement, les magistrats qui, en raison d'une incapacité établie, ne sont pas en mesure de le remplir.

6. En matière de responsabilité civile des magistrats s’appliquent les dispositions de l'article 11, paragraphes 3, 4 et 5.

Art. 4

L’article 22 de la Loi sur l’organisation judiciaire de l'État de la Cité du Vatican du 16 mars 2020, n° 351, est remplacé par le texte suivant :

Article 22

(Retrait de l’office et responsabilité civile)

1. Les Cardinaux juges, à la fin de l'année judiciaire au cours de laquelle ils atteignent l'âge de 80 ans, se retirent de leur office et, par conséquent, de leur charge et de leur service.

2. Le Souverain Pontife peut ordonner la continuation de l’office des Cardinaux juges au-delà de la limite prévue au paragraphe précédent.

3. Dans le respect du principe de l'immutabilité du juge et assurer la durée raisonnable du procès, le Souverain Pontife, pour l'année judiciaire au cours de laquelle le président se retire de son office, peut nommer un président adjoint, lequel assiste le président dans l'exercice des fonctions visées à l'article 7, exerce des fonctions vicaires, préside les collèges dans les jugements dont la durée prévisible est supérieure à un an et entre en fonction au moment du retrait du président.

4. En cas de démission présentée avant le délai prévu au paragraphe 1, celle-ci n'entraîne le retrait de l’office qu'avec l'acceptation préalable du Souverain Pontife et avec effet à cette date.

5. Le Souverain Pontife peut à tout moment dispenser de service, même temporairement, les magistrats qui, en raison d'une incapacité établie, ne sont pas en mesure de le remplir.

6. En matière de responsabilité civile des magistrats s’appliquent les dispositions de l'article 11, paragraphes 3, 4 et 5.

Art. 5

Dans l’article 5 de la Loi portant les dispositions pour la dignité professionnelle et le régime économique des magistrats ordinaires du tribunal et du bureau du promoteur de justice de l’État de la Cité du Vatican du 4 décembre 2023, n° 626, le paragraphe unique est remplacé par le texte suivant :

Restant ferme ce qui est prévu par l'article 10, paragraphe 6 de la Loi sur l’organisation judiciaire de l'État de la Cité du Vatican du 16 mars 2020, n°. 351, aux magistrats ordinaires retirés de leur office est reconnu un régime de retraite consistant en une indemnité de départ et un régime de pension qui, dans la mesure où elles découlent d'activités exercées en faveur de l'État de la Cité du Vatican, sont dues et versées intégralement aux magistrats ordinaires retirés de leur office, indépendamment de tout paiement de nature similaire, quelle qu'en soit la dénomination, acquis ou perçu à l'étranger.

Art. 6

Sont abrogés l'article 35 du Règlement général du Fonds de Pension et toutes les dispositions de quel que rang et nature que ce soit auxquelles elles renvoient ou se réfèrent.

Je décrète que la présente Lettre apostolique en forme de "Motu Proprio", soit promulguée par publication dans le quotidien L'Osservatore Romano et entre en vigueur le lendemain, et soit ensuite insérée dans le supplément des Acta Apostolicae Sedis.

Du Vatican, le 27 mars 2024, douzième du pontificat.

FRANCESCO

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